Alba Adriatica | «la prioritÀ era per disoccupati, inoccupati e portatori handicap»

Polemiche per la nomina degli scrutatori

disapprovazione per il metodo usato

Critiche dai gruppi Risveglio albense e Passione per Alba Adriatica

di Laura Ripani

Risveglio albense
Risveglio albense

ALBA ADRIATICA | Polemiche per la nomina degli scrutatori. I gruppi civici criticano l’operato della commissione elettorale e le scelte degli scrutatori. «Risveglio albense disapprova apertamente il metodo usato nella scelta dei scrutatori ai seggi elettorali del Comune di Alba Adriatica. Un velo di pudore e di salvaguardia delle forme da parte dei componenti la commissione elettorale non potevano essere scansate. Che poi questi politici passino il tempo in piazza a parlare con tono solenne dei vizi e dei malcostumi della casta, e si riducono a piazzare amici e parenti, agiati e benestanti, occupati e stipendiati, così, senza quel minimo di vergogna, almeno di nascosto, la dice lunga su un costume che è diventato talmente comune da essere praticato con arrogante spudoratezza» hanno dichiarato in una nota gli esponenti di Risveglio albense. Infine, il movimento civico aggiunge «Si poteva evitare una Commissione elettorale che usa gli uffici pubblici come un ente di collocamento per rafforzare ognuno la propria piattaforma elettorale. Ma un minimo di senso del decoro personale e istituzionale non sono proprio riusciti a trovarlo dentro di loro?»

Passione per Alba Adriatica
Passione per Alba Adriatica

Anche Passione per Alba Adriatica ha commentato le nomine degli scrutatori definendola una spartizione dei consiglieri comunali. «Sulla scelta degli scrutatori, si poteva far emergere il valore della democrazia con la modalità del sorteggio, dando priorità a disoccupati, inoccupati e magari portatori di handicap. Secondo noi, soprattutto in questo periodo storico, era necessaria l'opportunità politica di una scelta così simbolica e di democrazia diretta. Siamo curiosi di sapere quali sono i criteri che ha ispirato la commissione elettorale, composta da due consiglieri della maggioranza e uno della minoranza, che ha usato il sistema delle nomine dirette, dando inevitabilmente adito al dubbio della chiamata per conoscenza personale oppure per amicizia. Certo non discutiamo la questione in punta di diritto, che è evidentemente legale per ciò che hanno scelto di fare, ma siamo molto critici dal punto di vista etico e politico» hanno dichiarato i membri del gruppo civico. 

Lunedì 25 febbraio 2013