Sant'Omero | Danni per oltre 6 milioni di euro sul patrimonio pubblico

Il sindaco Alberto Pompizi scrive una lettera

a Cialente e racconta la situazione in provincia

In attesa dei sperati fondi dopo i danni dell'alluvione del 3 marzo 2011
Il ritardo nell'erogazione dei fondi, tra l’altro esigui e sporadici,
rende tale stato di cose ancora più insopportabile

di Laura Ripani

Ponte crollato
Ponte crollato

SANT’OMERO | Il primo cittadino Alberto Pompizi esprime solidarietà al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente in merito al ritardo nell’erogazione dei fondi da parte dello Stato, necessari soprattutto ad una zona colpita dal sisma del 2009 che ha bloccato l’economia e la vita dei cittadini. In una lettera, Pompizi manifesta la sua vicinanza a tutti gli aquilani e racconta la situazione in provincia di Teramo.

LA LETTERA | «Il gesto del sindaco Cialente non è altro che espressione dello stato di esasperazione in cui versano molti Comuni italiani che, negli ultimi tempi, sono stati colpiti da calamità naturali e paralizzati da una burocrazia talmente esasperata da soffocare, giorno dopo giorno, gli enti pubblici. Il ritardo nell'erogazione dei fondi, tra l’altro esigui e sporadici, rende tale stato di cose ancora più insopportabile. Credo che tutti i sindaci dovrebbero riconsegnare le fasce e le bandiere, considerato che ormai sono costretti (laddove quotidianamente presenti nelle sedi comunali) a rimproveri sempre più aspri da parte di migliaia di cittadini, i quali riversano la propria rabbia e frustrazione sugli unici rappresentanti delle istituzioni ancora a contatto diretto e giornaliero con la cittadinanza. Ed è difficile dare loro torto, l'alluvione del 3 marzo 2011 ha procurato oltre 130 milioni di euro di danni in tutta la provincia di Teramo. Il Comune di Sant’Omero è stato il più colpito dall’evento, essendo attraversato per l’intera superficie da due fiumi: il Vibrata ed il Salinello. Da due anni sono in attesa di fondi (dove sono?) per poter riaprire almeno i 6 ponti danneggiati e le numerose strade interrotte. Danni per oltre 6 milioni di euro sul patrimonio pubblico e per oltre 4 milioni sul patrimonio dei privati (tra i quali ristoratori, albergatori, coltivatori diretti, artigiani e commercianti ed anche il più grande gruppo industriale del territorio: la ditta Las mobili di Giulio Pedicone). Inoltre il Governo Monti, con il patto di stabilità, ha impedito a noi sindaci, già gravati dall’attesa dei citati finanziamenti, di realizzare opere pubbliche e pagare i fornitori. Caro sindaco Cialente non credo che il prefetto possa "commissariare" il profondo dissenso che attraversa il paese nei confronti di una simile modalità di gestione delle grandi problematiche ( terremoto, alluvioni e grandi nevicate). Se un giorno dovesse accadere quanto prospettato, dovrebbero essere proprio le istituzioni democratiche a scendere direttamente a fianco dei cittadini e ad esprimere il loro dissenso perché, come diceva Sandro Pertini,"la libertà è così importante che dobbiamo difenderla giorno dopo giorno"» ha scritto Alberto Pompizi.

Sabato 11 maggio 2013