Teramo | per sfuggire al suo stalker acquista un'abitazione lontana
La donna ha cominciato a soffrire di stati d'ansia e terrore
di Laura Ripani
TERAMO | Caso di stalking sulla nipote. Zio cinquantaseienne passa da apprezzamenti ad atti di autoerotismo e costringe la nipote ad acquistare un’abitazione lontana. Gli agenti della squadra mobile, al termine di una delicata indagine riguardante atti di stalking, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico di un uomo di cinquantasei anni e gestore di un bar proprio nel centro di Teramo per il reato di atti persecutori verso la nipote.
Gli accertamenti svolti hanno consentito di verificare come l’uomo da molto tempo mantenesse una condotta persecutoria e di stalking nei confronti della moglie di un nipote, vicini di casa, alla quale non risparmiava attenzioni particolari. Il gestore del bar, approfittava dell’assenza del marito e suo nipote, inizialmente per dedicare alla donna semplici apprezzamenti sulla bellezza. Poi ha cominciato nel tempo ad assumente un atteggiamento molto più provocatorio ed aggressivo con offese pesanti ed atti espliciti di natura sessuale. Infatti, la nipote ha raccontato che l’uomo si mostrava affacciato al balcone in atteggiamenti di auto erotismo ammiccando con sguardi provocatori e invitandola a raggiungerlo. In una particolare occasione, l’uomo ha seguito la donna nel fondaco e rimasti soli, si è improvvisamente sceso i pantaloni cercando di palpeggiarla, mentre invece la nipote cercava di scappare. La signora era continuamente spiata ed osservata ed aveva iniziato a soffrire di un grave stato di ansia, trasformatosi chiaramente in un vero e proprio terrore. Si rifiutava di uscire da sola di casa in quanto l’abitazione è ubicata proprio vicino a quella del suo stalker.
La situazione alla fine era diventava insostenibile e la coppia ha acquistato un’altra casa ben lontana dallo “zio” unicamente con l’obiettivo di sfuggire alla morbosità dell’uomo. Poi la donna ha denunciato in questura tutto l’accaduto. La condotta persecutoria reiterata nel tempo, accertata dai poliziotti, ha consentito al pubblico ministero, titolare delle indagini, di richiedere, al G.i.p. del tribunale di Teramo l’adozione, nei confronti dell’uomo, della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e dei suoi familiari, mantenendosi a cinquecento metri di distanza da essi e dalla loro abitazione, oltre al divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione con gli stessi.
Venerdì 22 marzo 2013