Alba Adriatica | passione per alba critica la giunta comunale
L'erogazione del contributo per un evento culturale per il 18 aprile
di Laura Ripani
ALBA ADRIATICA | Scoppia la polemica per lo stanziamento di 5 mila euro a Livia Turco, ex ministro e parlamentare. La giunta comunale di Alba Adriatica ha stanziato 5 mila euro per Livia Turco ex ministro e parlamentare e per la promozione di un’iniziativa culturale che si terrà il prossimo 18 aprile.
L’incendio ha preso forma sul web dove il gruppo civico Passione per Alba Adriatica è intervenuto per esprimere il proprio dissenso. «Da non credere, allucinante. Il 18 aprile Livia Turco sarà presente nella nostra cittadina, dopo aver preso 217 mila euro dal parlamento come "buona uscita" poi ha ripreso lavoro come funzionario del Partito Democratico. La cosa grave e che verrà ad Alba Adriatica e la giunta comunale spende circa 5 mila euro a favore di Livia Turco e guarda caso la richiesta e stata inoltrata da un ex assessore provinciale del Pd cioè Leandro di Donato. Evidentemente alla giunta municipale la lezione delle ultime elezioni politiche, non è bastata, ma se pensano, come amministrazione uscente, di aprire la campagna elettorale con la presenza di Livia Turco ad Alba Adriatica, allora crediamo che sono davvero arrivati alla frutta e che il tempo per loro non è passato e soprattutto gli ultimi avvenimenti non li hanno neanche sfiorati» hanno dichiarato gli esponenti del gruppo civico.
Anche a livello nazionale, la situazione dell’ex ministro è stata particolarmente criticata. Infatti, la polemica è stata innescata proprio ieri da Roberto Reggi, fidatissimo di Renzi e coordinatore della campagna elettorale per le primarie, che ha dichiarato alla stampa: «La Turco fuori dal Parlamento pagata dal partito è scandaloso e vergognoso nei confronti di chi non ha lo stipendio. Dovrebbe essere normale che quando uno smette di fare il politico se ne va a lavorare». L’ex ministro Livia Turco vanta circa 6 legislature tra Camera e Senato. Tornerà a lavorare come funzionaria del partito e con uno stipendio, non precisato in cifre. Comunque, in teoria sarebbe un suo diritto, in quanto il partito politico può essere considerato al pari di un’impresa privata e pertanto può decidere chi assumere in completa autonomia.
Giovedì 7 marzo 2013