di Laura Ripani
CROGNALETO | Il sindaco Giuseppe D’Alonzo scrive una lettera per chiedere un intervento affinché venga garantito il diritto d’informazione anche in montagna. La missiva è stata indirizzata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, al presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, al presidente Bim Franco Iachetti, al presidente Corecom Filippo Lucci, al presidente Anci abruzzo Antonio Centi, agli assessori della regione Abruzzo ai parlamentari della provincia di Teramo, alla prefettura, alla federazione italiana editori giornali, all’associazione stampatori italiana giornali, alla federazione concessionarie di pubblicità, all’associazione distributori nazionali e altri organi di stampa.
«Il territorio, che ho l’onore di rappresentare, ha un’estensione di circa 12 e 500 ettari con una popolazione di oltre 1500 unità dislocate su 20 frazioni. La morfologia del territorio, che geograficamente è il 98 per cento dell’interno del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, consiste in zone montuose ove speso il disagio sociale domina gran parte della giornata. L’economia, pressoché inesistente, è basata essenzialmente sul turismo estivo che comunque viene sempre maggiormente compresso nel solo periodo di ferragosto. Il desolante quadro rappresentato, rispecchia lo stato attuale in cui verte il paese Italia. Il sistema economico non tiene, il debito pubblico è aumentato a dismisura e come se non bastasse le continue azioni di risanamento applicate dal governo per il migliorare l’ambito sanitario, economico, scolastico ecc. picchiano in maniera energica su tutti i piccoli centri della montagna come ad esempio Crognaleto. Senza troppo dilungarmi, l’ultima azione di spoglio a danno della montagna, verrà a breve avviata anche verso la cultura, l’informazione e la lettura. Infatti, per motivazioni legate al costo, la società di distribuzione dei quotidiani interromperà a breve la consegna verso il piccolo centro montano, così come in altre realtà simili poiché il costo per la stessa è di gran lunga superiore al ricavato della vendita dei giornali. Un grande strumento democratico sul quale si basa l’architettura istituzionale del paese Italia, la costituzione, in una sua parte (precisamente l’articolo 21) stabilisce che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. La riflessione è consequenziale e spontanea, perché questo sacrosanto principio viene declinato nel suo significato più intimo a secondo del posto in cui vivi? Perché a Crognaleto e in altri paesi di montagna viene meno questo diritto costituzionale? Perché in montagna anche la lettura, l’informazione, la cultura ha un costo maggiore rispetto alla grande distribuzione? Dunque, in un momento particolare come questo quando si parla di riequilibrio territoriale, di fiscalità di vantaggio per i residenti nelle aree più depresse e marginali del paese, quando si pensa a come sostenere i consumi con l’accesso facilitato al microcredito per i cittadini che vivono isolati dai grandi contesti, ci si interroga attoniti sul perché ostinarsi a vivere a Crognaleto, ad essere deliberatamente declassati in cittadini di serie C. Trovo inaudito constatare che i miei cittadini, come tutti gli abitanti della montagna, siano costretti a dover subire il costo di un “contributo” aggiuntivo per poter accedere all’informazione. In montagna, diventa un vero lusso leggere qualche notizia il cui costo, in termini di accesso, è ancora più gravoso per le persone più deboli quali gli anziani. Il sistema distributivo della stampa, di fatto istituisce la tassa sulla lettura, sull’informazione, che non è proporzionale alle parole lette, ma viene applicata una tantum per singola copia. Ma noi montanari non molliamo! presidente, onorevoli, ed amministratori pubblici dei vari livelli, chiediamo un Vostro intervento affinché venga garantito il diritto d’informazione anche in montagna e una posizione autorevole della regione Abruzzo che regolarizzi il servizio della distribuzione dei giornali per far si che gli abitanti dei centri minori e della montagna possano avere il sacrosanto diritto all’informazione. L’appello va alle associazioni più rappresentative dell’editoria e della stampa italiana, chiedendo loro di rendersi partecipe delle difficoltà che vivono i piccoli centri ed intraprendere tutte le iniziative individuabili per la soluzione della problematica posta» ha scritto il sindaco di Crognaleto.
Mercoledì 27 marzo 2013
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