di Laura Ripani
PINETO | Sequestrati mille e 100 chilogrammi di vongole nell’area marina protetta, 44 mila euro di multa a 22 imbarcazioni. Pesca abusiva nell’area marita protette “Torre del Cerrano”, cioè la zona dove vige il divieto assoluto di pesca. Proprio questa mattina, alle prime luci dell’alba i militari dell’ufficio marittimo di Silvi Marina e di Roseto degli Abruzzi hanno individuato tre unità navali dedite alla pesca delle vongole all’interno dell’area marina protetta torre del cerrano, dove vige l’assoluto divieto di effettuare un qualsivoglia prelievo di specie ittiche. I comandanti delle imbarcazioni sono stati chiaramente denunciati all’autorità giudiziaria ed i relativi attrezzi da pesca utilizzati nonchè il pescato corrispondente a mille e 100 chilogrammi di vongole “Venus gallina” sono stati sottoposti a sequestro penale. Il magistrato di turno della procura della Repubblica di Teramo, il sostituto procuratore dottor De Feudis, ha disposto successivamente il rigetto in mare dell’intero quantitativo di prodotto ittico, in quanto ancora vivo.
Appena ieri, erano state altresì comminate un totale di 44 mila euro di sanzioni amministrative pecuniarie ad ulteriori ventidue unità vongolare. Infatti, un’aliquota di personale dipendente, appositamente appostatasi, ha potuto constatare 22 unità uscite dal porto di Giulianova ben prima dell’orario consentito, ossia prima delle 5 e 30, previsto dall’ordinanza numero 71/2012 in data 02.11.2012 della Capitaneria di porto di Pescara, da ultimo modificata con l’ordinanza numero 21/2013 in data 12.04.2013. Per di più, a comprova dell’attività illecita messa in atto, si è potuto accertare che alcuni degli stessi comandanti dei pescherecci in questione non avevano provveduto neppure a comunicare a mezzo apparato radio Vhf la rispettiva uscita, ovvero, da un facile controllo incrociato con i dati radio della sala operativa, hanno comunicato addirittura un orario differente da quello effettivamente registratosi.
Tale operazione giunge all’indomani di un ennesimo intervento di polizia marittima operato presso il Porto di Giulianova, quando è stato sanzionata, non meno di una settimana fa, un’altra motovongolara che operava tranquillamente con l’ausilio dell’elica del motore quando, invece, non essendo associato al Co.ge.vo (Consorzio Gestione Vongole) dell’Abruzzo, poteva solo esercitare la pesca ed effettuare le relative manovre, a mezzo dell’ancora di bordo. La sanzione comminata, in quell’occasione, è stata di 4 mila euro per violazione del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4 “Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca”. Considerata la gravità della condotta messa in atto, che già nel recente passato è stata perpetrata, il Comandante della Guardia Costiera di Giulianova Sandro Pezzuto assicura che «le attività di monitoraggio e controllo in materia di pesca da sempre assicurate, e da ultimo intensificate in concomitanza dell’approssimarsi della stagione balneare, mediante una campagna di informazione e sensibilizzazione ma anche di repressione degli atti illeciti improntati alla tolleranza zero, rientrano tra le prerogative principali della Guardia Costiera».
Mercoledì 15 maggio 2013
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