di Laura Ripani
TORTORETO | L’opposizione non vuole più partecipare alle assise comunali. La decisione è stata presa successivamente agli episodi accaduti durante il consiglio comunale svoltosi la sera del 24 aprile quando si è giunti al punto di discutere del rinnovo della commissione speciale di indagine. Secondo la minoranza «è stata una farsa». Infatti, i consiglieri di opposizione chiedevano di avere una nuova commissione con un garante oppure un presidente al suo interno per appunto dare garanzia alle azioni e alle scelte dell’amministrazione comunale. Inoltre, secondo il partito democratico rappresentato da Nico Carusi, Mauro Postuma, Sandro Porrea e Mauro Di Bonaventura, il presidente della commissione dovrebbe essere un esponente rappresentativo delle forze di minoranza e non vedono più in Rolando Papiri il garante della trasparenza e della legalità.
«Vi è un tentativo di proseguire con le solite occulte manovre per far emergere solo i fatti positivi e vantarsene, evitando di colpire chi ha sbagliato volutamente o per ignoranza. A nulla è servita la mozione del gruppo Pd che ha ribadito la necessità della commissione per accertare l'entità del danno erariale che il Comune ha subito in materia di tributi Ici, Tia, cimitero e fare luce anche sulla gestione economica dell'attività relativa alla farmacia comunale, settori che Saccuti gestiva probabilmente con lo stesso sistema con cui gestiva la ragioneria» hanno dichiarato gli esponenti di opposizione. Nico Carusi è intervenuto spiegando: «L’intento di sciogliere la commissione e istituirne una nuova, che permetta di eleggere un presidente super “partes” è stato bocciato e non capisco il motivo di tanta ostinazione da parte della maggioranza che difende Papiri e che ha taciuto di fronte alle denunce dei commissari Taddeo e Postuma».
«L'unica nota positiva potrebbe essere quella che grazie ad una intuizione dei consiglieri di minoranza, fatta emergere in una Commissione di Vigilanza, l'ente potrà recuperare gran parte del milione di euro qualora si accertassero responsabilità da parte della tesoreria degli Istituti di Credito che negli ultimi anni hanno gestito l'attività economica del Comune. Altrimenti per colpa di omissioni e silenzi, di una politica che ha ormai fatto il suo corso e deve andare a casa, non si sarebbe riuscito a recuperare nulla dall'attività illecita del dipendente infedele» hanno ancora commentato i consiglieri. Infine, la comunicazione dell’opposizione a non partecipare più assise comunali. «La minoranza non intende più partecipare alle Assise Comunali da ora in poi, perché al consiglio comunale, l’amministrazione è rimasta silente su altri episodi gravi, è sordo e continua ad esserlo in merito agli accorati appelli della minoranza, cioè al senso di responsabilità. Monti e Papiri continueranno a difendersi l'uno con l'altro, a nulla sono servite le nostre denunce alla Procura, alla Magistratura, alla Corte dei Conti, al Prefetto. Siamo rammaricati ma non accettiamo lezioni di vita da chi avrebbe dovuto denunciare i fatti alle autorità e non l'ha fatto. Da subito organizzeremo comizi, incontri con la cittadinanza per raccontare tutte le anomalie dell'amministrazione Monti e dei legami che ha con Papiri e con il passato» ha concluso il Pd.
Venerdì 26 aprile 2013
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