Il movimento civico La città nel cuore replica al sindaco sulla precarietà delle scuole

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Alba Adriatica | La cittÀ nel cuore interviene sulla sicurezza negli edifici scolastici

Il movimento civico La città nel cuore
replica al sindaco sulla precarietà delle scuole

Foto documentano l'incuria delle strutture e segnalano guasti e rotture

di Laura Ripani

La Città nel Cuore
La Città nel Cuore

ALBA ADRIATICA | Il movimento civico La città nel cuore interviene sul tema della precarietà delle scuole e replica alle affermazioni del sindaco Franchino Giovannelli sullo stanziamento di 400 mila euro da parte dell’amministrazione comunale, per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche. Il primo cittadino ha comunicato alla cittadinanza, durante una presentazione di nuovi corsi scolastici all’Istituto Comprensivo di Alba Adriatica, l’assegnazione di fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

L'interno della scuola
L'interno della scuola

« Apprendiamo con piacere, dalle parole del sindaco Giovannelli le azioni messe in atto per le scuole. Tuttavia ci piacerebbe anche sentirgli dire che sono state disposte alcune centinaia di euro per le riparazioni da noi segnalate e che purtroppo, sono esageratamente indecorose per un paese civile » ha dichiarato in una nota il coordinamento delle donne di La città nel cuore. Nei giorni scorsi, il movimento civico ha segnalato guasti e rotture con prove documentate. « Abbiamo scattato delle foto dalle quali si evince lo stato di incuria in cui detti ambienti sono stati lasciati. Inoltre dopo la nostra segnalazione, in una classe delle scuole elementari, dove il termosifone era rotto dal mese di ottobre, ha ripreso a funzionare » hanno commentato le donne del coordinamento.

Sagome mobili di operai
Sagome mobili di operai

Infine, lo scorso sabato 9 febbraio La città nel cuore ha manifestato dinanzi alla scuola elementare albense con delle sagome mobili che rappresentavano degli operai a lavoro. « La nostra segnalazione alla cittadinanza ha avuto la durata di poco più di dieci minuti; non possiamo, quindi, parlare di occupazione del suolo pubblico perché non abbiamo piantato gazebi o ombrelloni di alcuna sorta. A questo proposito chiediamo come mai l’amministrazione non reagisce con la stessa tempestività e finge di non vedere l’occupazione del suolo pubblico lungo la passeggiata al mare, quando decine e decine di ambulanti senza licenza espongono le loro merci taroccate e impediscono a residenti e turisti il libero passaggio? Le regole valgono per tutti » ha concluso il movimento civico.

Sabato 16 febbraio 2013

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